Inutili vessazioni da parte dell’INPS

Ho letto una lettera inviata da LP all’INPS sul sito di AVI Toscana. Ho deciso di pubblicarlo anche su questo blog perchè l’atteggiamento dell’INPS oltre ad essere vessatorio è un mettere il bastone nelle ruote sui progetti di Vita Indipendente.  

Ma vi lascio al testo che è molto preciso e puntuale come risposta all’INPS.

“Pubblichiamo il testo seguente – corrispondente al secondo dei tre file allegati in coda – perché una vicenda così assurda può capitare anche ad altri disabili.

  Il messaggio PEC inviato da INPS – il terzo dei tre file allegati in coda – comunica alla persona interessata lo sblocco della situazione, dopo appena tredici ore dalla ricezione della lettera qui pubblicata.

  Il primo file allegato in coda è la scansione della lettera raccomandata cartacea da cui il tutto ha avuto inizio.

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Firenze, 3 marzo 2021

A dott.ssa Valeria Ciferri (con tutti allegati)
direzione.provinciale.firenze@postacert.inps.gov.it

AnagraficaFlussi.Firenze@inps.it   (con tutti allegati)

e p.c.

A ……………………(assistente personale)
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A avv. Andrea Pettini   (con solo lettera Inps allegata)
info@studiopettini.it

Oggetto: FROZEN LD …………..

  In riferimento alla vostra lettera raccomandata cartacea RK2  66549594800-2 sono purtroppo necessarie molte precisazioni.

1)    La lettera in oggetto riporta la data dell’11 febbraio 2021, il postino l’ha portata il 26 febbraio, non ero a casa e, siccome era un venerdì, è stato possibile averla in mano soltanto ieri 2 marzo.

2)    L’INPS è a conoscenza del mio indirizzo PEC, quindi era vostro preciso dovere mandarmi tale comunicazione via PEC.

3)    L’INPS sa che io sono disabile fisico grave, perciò non posso scendere a prendere la raccomandata cartacea quando il postino la porta, e neanche posso andare a ritirarla da me all’ufficio postale. Quindi era doppiamente preciso dovere dell’INPS mandarmi detta comunicazione via PEC, cosi che avrei potuto vederla da me a casa senza alcun disagio specifico. Invece l’INPS mi ha costretto a retribuire di tasca mia un’ora in più di assistenza personale per ritirare detta raccomandata cartacea. Non ho idea se mi spetta un risarcimento del danno per questo.

4)    Capisco che, per mille motivi, l’INPS abbia automatizzato molte cose. Però se quei sistemi informatizzati hanno dei difetti e/o il personale dell’INPS non fa i dovuti controlli, è evidente che la responsabilità è tutta intera dell’INPS, e non può essere scaricata sulla persona, tantomeno su chi è in enorme difficoltà fisiche come il sottoscritto.

5)    Tanto per dare un’idea del livello con qui vengono fatte le cose, nella lettera in oggetto c’è scritto che, se non fosse stato per il Covid, mi sarei dovuto presentare da voi la mattina del 28 febbraio, che è una domenica. E non c’è neanche un recapito preciso a cui rivolgersi per spostare l’appuntamento.

6)    Anche sotto il profilo giuridico non mi pare affatto legittimo che nella vs. lettera in oggetto non vengano indicati i motivi per cui il contratto in oggetto richiederebbe ulteriori verifiche. Anche se lo ha stabilito un sistema informatizzato, devono essere indicati i motivi per cui è venuto fuori questo.

7)    Nell’iscrizione del contratto di assunzione in oggetto ho specificato che sono persona disabile che necessita di assistenza personale. Inoltre l’INPS mi eroga tutti i mesi l’indennità di accompagnamento. Quindi l’INPS ha tutti gli strumenti per sapere che sono invalido al 100% per gravi difficoltà fisiche, e non può esigere da me informazioni che ha già.

8)    Sono una persona in situazione di handicap grave, sono solo al mondo, vivo da solo e intendo vivere la mia vita indipendente.

9)    Una parte del denaro che spendo mensilmente per l’assistenza personale, mi viene erogata dalla Regione nell’ambito di un fondo per la vita indipendente.

10)   La vita indipendente è tutta intera nell’art. 2 Cost.

11)   È evidente, e confermato da autorevoli studi, che la vita indipendente è un diritto ed è l’asse portante della Convenzione dell’ONU sui disabili, Convenzione che è stata ratificata dall’Italia, ed è quindi giuridicamente vincolante anche per l’INPS.

12)   L’art. 26 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE specifica la necessità di garantire l’autonomia delle persone disabili.

13)   La vita indipendente è un diritto previsto dal testo vigente della legge 104 del 1992.

14)    La vita indipendente è una Linea di intervento stabilita alla lett. a) del Capitolo 5 dell’Allegato al D.P.R. 4-10-2013.

15)   La vita indipendente è l’unica priorità prevista per i disabili all’art. 4 dello Statuto della Regione Toscana.

16)   Per me la vita indipendente è questione di vita o di morte. Cioè a dire, se devo vegetare da schiavo, preferisco morire.

17)   Per la mia vita indipendente, e comunque in generale per la mia vita, l’assistenza personale è assolutamente indispensabile per non morire. Nel senso che, senza assistenza personale non posso sopravvivere. Per questione di privacy per il momento evito di entrare nei dettagli, però, se costretto, posso sempre farlo. Anche se, chiunque mi veda, molte cose può capirle con facilità.

18)    È ampiamente dimostrato seriamente da molte esperienze, e da molte pubblicazioni scritte, che per la vita indipendente di un disabile grave ci vogliono da 4 a 7 assistenti personali part-time nell’arco della settimana.

19)   Purtroppo i finanziamenti per l’assistenza personale che ricevo dalla Repubblica coprono per difetto la metà della spesa necessaria.

20)   Per questo motivo, per non morire, devo fare i salti mortali con l’elasticità che mi trovo costretto a chiedere a 3-4 assistenti personali.

21)   Per i motivi qui sopra esposti la lettera raccomandata cartacea qui contestata, oltre che nella forma, mi sembra davvero fuori luogo nel contenuto, e prima di tutto nel tono, che dice molte cose inammissibili.

22)   In sintesi, a me, disabile grave solo al mondo (ma, e, si badi bene, questo può succedere a tante altre persone, perfino con meno possibilità di me di farsi valere), l’INPS mi ha mandato una raccomandata cartacea per dirmi che, siccome il computer dice a voi che qualcosa non vi quadra, se non vi do una spiegazione entro 10 giorni, mi togliete un’assistente personale, che peraltro pago con i risparmi della mia vita, finché potrò, poi ci sarà il suicidio.

23)   Il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali nelle linee guida sulla vita indipendente stabilisce che, in caso di problemi con l’assistenza personale, la Repubblica deve procedere innanzitutto con “avvisi bonari”. Ricordo benissimo che al Ministero ne parlammo a lungo con l’allora Sottosegretaria di Stato e con l’allora Direttore Generale competenti in materia e convennero che è una questione da affrontare con cautela.

24)   Nella lettera in oggetto l’INPS impone ad un disabile grave di reagire entro 10 giorni, altrimenti gli toglie un’assistente.  È evidente questo vuol dire o non conoscere la materia e le difficoltà che un disabile grave incontra per vivere oppure vuol dire disinteressarsi delle persone. In ambedue i casi vuol dire non avere la competenza per svolgere questo lavoro.

25)   Con tutti i problemi che ci sono oggi con il Covid, molti dei quali devono essere in qualche modo fronteggiati dall’INPS, e considerate tutte le enorme difficoltà concrete che un disabile deve affrontare per non morire, l’INPS non ha davvero niente di meglio da fare che sprecare tempo e risorse pubbliche per infierire su di me?

26)   In allegato alla presente invio all’INPS tutta la documentazione richiesta. Lo faccio non perché ritengo questa richiesta legittima, ma perché per vivere devo affrontare tanti altri problemi per cui mi è indispensabile averne meno possibile. E lo faccio anche perché a volte è necessaria (oppure si è costretti ad avere) un po’ di compassione anche verso “colà ove si puote”.

27)   Per tutti i motivi qui sopra esposti vi chiedo di dare immediatamente seguito alla comunicazione di assunzione che vi ho inoltrato con valore dell’assunzione dal  febbraio 2021.

  In difetto mi riservo di rivolgermi ad un avvocato per le conseguenti iniziative eventualmente possibili.

  Nelle more di tali iniziative, se privo di alternative concrete e immediatamente utili, mi riservo di venire ai vostri uffici e si vedrà se avrete il coraggio di chiamare la Polizia e/o di mettere a disposizione le vostre mani per aiutarmi in quelle cose indispensabili per le quali mi sta aiutando l’assistente personale la cui comunicazione di assunzione avete bloccata.

  Se la vita mi avesse messo nella condizione di decidere la lettera che mi avete inviato, io mi sarei vergognato.

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