Regione Lombardia: tagli sulla pelle di persone con disabilità gravissime

La delibera presentata Giov. 19/12 in Regione Lombardia sulle misure B1 e B2, se approvata, sarà molto peggiorativa rispetto al 2019.
Innanzitutto le due misure non saranno più compatibili ma i disabili gravissimi faranno riferimento a Regione Lombardia mentre i gravi al proprio Comune.
In sintesi le modifiche:
1) la misura B1 passerà da una quota minima di € 600 a € 400 se non si assume un care giver familiare o un assistente personale (2 anni fa era di € 1.000…..);
2) a questi si aggiungeranno € 500 se si assume un assistente personale o un caregiver familiare a 40 ore settimanali, non convivente (precedentemente il contributo era di € 1100 a prescindere dal tipo di contratto);
3) in caso di assunzione di un assistente a 54 ore settimanali quindi convivente, al contributo minimo di € 400 si aggiungeranno altri € 700, per un totale di € 1100 come nel 2019.

Quindi, in sostanza vengono tolti € 200 se non si ha l’assistente o caregiver e € 200 se si assume un assistente a 40 ore settimanali mentre si ottiene lo stesso contributo del 2019 solo se si assume un assistente convivente a 54 ore settimanali.
Come potete vedere oltre ai tagli abbiamo anche una serie di discriminazioni. Innanzitutto un contributo di € 900 per 40 ore settimanali non è sufficiente a coprire le spese di un assistente tra stipendio, contributri, ferie,TFR e 13°. In secondo luogo non tutti possono assumere un assistente convivente, per motivi di spazio (mancanza di una camera come prevedere il CNL colf-badanti) o per motivi familiari (convivenza, matrimonio ecc.).

Passiamo alla misura B1 e alla Vita Indipendente
Come detto prima le misure B1 e B2 diventano incompatibili, per cui nel 2020 si farà un’unica domanda per la vita indipendente congiunta alla B1.
Il contributo per la vita indipendente varierà da un minimo di € 400 ad un massimo di € 700 se si assume un assistente personale, contro gli € 800 del 2019.
I limiti per accedere a questo contributo sono molti:
1) avere la capacità di esprimere la propria volontà (questa è’ una violazione dei diritti contenuti nella Convenzione ONU basata sulla patologia);
2) un’ età compresa tra i 18 e i 64 anni (questa è un’altra violazione dei diritti in quanto la disabilità non sparisce dopo i 64° anno di età e la CRPD non parla di limiti di età);
3) vivere da soli (altra violazione dei diritti contenuti nella CRPD sulla possibilità di creare una famiglia da parte di persone con disabilità, art. 19 art 23 art 28);
4) possedere un Isee socio sanitario inferiore a € 20.000/anno (in pratica essere gravissimi, soli e poveri perchè se vivi a Milano e non hai la fortuna di avere una casa di proprietà, solo per l’affitto se ne vanno circa € 10.000).

Spero vivamente che i consiglieri che domani si troveranno ad approvare questa delibera terranno in considerazione quanto scritto sopra altrimenti saremo pronti ad appellarci al TAR.

Tantissimi auguri a tutti di Buon Natale, soprattutto ai carissimi dirigenti di settore di Regione Lombardia!