Comune di Milano: tagli al trasporto disabili, Majorino ci riprova.

L’assessore alle politiche sociali ha usato la solita mannaia taglia diritti contro le persone disabili residenti nel comune di Milano. Il diritto leso in questo frangente è il diritto alla mobilità e al movimento.

Il primo taglio che ha eseguito l’assessore alle politiche sociali sul trasporto disabili è togliere il contributo totale. La copertura totale era data alle persone con reddito basso ed era anche concessa a chi utilizzava altri servizi (assistenza diretta, indiretta, vita indipendente ecc.) compartecipando alla spesa. 

Un’altra forma di taglio è stato introdurre un massimale annuo per il trasporto di € 2500. 

Adesso spiegherò più o meno nel dettaglio come impatta nella vita delle persone disabili. 

Il costo del pulmino giornaliero dotato di pedana per una tratta media è di circa € 36 IVA esclusa al giorno. Per chi non ha la copertura totale il comune di Milano paga € 16 al giorno e i restanti € 20 sono a carico della persona disabile.

Ipotizziamo che una persona disabile utilizzi il pulmino per andare a scuola o al lavoro circa 220 giorni all’anno. Il costo totale del trasporto sarà di € 8.712 IVA inclusa. Il comune pagherà € 3.520 e il resto sarà a carico della persona disabile ovvero € 5.182.  Con l’entrata in vigore del nuovo massimale il comune pagherà soltanto € 2.500 e pertanto la persona disabile pagherà € 6.212.

E se la persona disabile avesse oltre al lavoro o alla scuola anche bisogno di spostarsi per un ciclo di fisioterapia, visite mediche, o altri motivi? Dovrebbe accendere un mutuo in banca. Gli converrebbe restare a casa a guardare il soffitto piuttosto che andare a scuola, lavorare o curarsi. Verrebbe anche meno l’applicazione della Convenzione ONU sulle persone con disabilità che alla voce mobilità personale dice:

Articolo 20

Gli Stati Parti devono prendere misure efficaci ad assicurare alle persone con disabilità la mobilità personale con la maggiore indipendenza possibile, ivi incluso:

(a) Facilitare la mobilità personale delle persone con disabilità nei modi e nei tempi da loro scelti ed a costi sostenibili;  

Verrebbero anche violati tutti gli articoli sull’inclusione sociale che la Convenzione ONU  tratta :

art. 18 (libertà di movimento e di cittadinanza),

art. 19 (vita indipendente),

art. 24 (istruzione) ,

art. 25 (salute),

art 26 (abilitazione e riabilitazione),

art. 27 (lavoro e occupazione),

art. 28 (adeguati livelli di vita e protezione sociale).

Quello che chiedo è:

  • Che l’assessore Majorino ritiri la delibera (clicca qui per leggerla) come ha fatto nel 2013 quando c’erano stati dei tagli sul trasporto e vita indipendente poi ritirati  (clicca qui per leggere i tagli sul trasporto del 2013)
  • L’attivazione di un tavolo con tutte le associazioni di rappresentanza
  • Che il comune di Milano renda accessibili a persone disabili tutti i mezzi pubblici 
  • In caso una persona disabile non riesca ad utilizzare i mezzi pubblici, il comune di Milano deve garantire un costo equivalente al biglietto dell’ATM