La Convenzione ONU delle persone disabili (Legge 18/2009) dice che il diritto alla Vita Indipendente è per tutte le tipologie di disabilità. Solo attraverso la Vita Indipendente lo Stato garantisce i diritti soggettivi e di cittadinanza delle persone disabili. Con questo provvedimento lo Stato incentiva una neo-istituzionalizzazione e non la de-istituzionalizzazione come richiesto dall’ONU stessa e dalla Strategia Europea sulla Disabilità (2010-2020). Lo Stato preferisce creare strutture protette per persone disabili, come le case famiglia. Nel documento “Common European Guidelines on the Transition from Institutional to Community Based Care” (clicca qui per approfondire dove la fonte principale è questa) alle pag. 10/12 e 25/27, “un istituto” viene definito nel seguente modo:
- I residenti sono isolati dalla comunità generale e/o sono obbligati a vivere insieme;
- I residenti non hanno controllo sufficiente sulle proprie vite e sulle decisioni che li riguardano;
- Le esigenze della stessa organizzazione tendono ad avere precedenza sulle esigenze individuali dei residenti. […]
Dev’essere rimarcato tuttavia che la dimensione piccola di una sistemazione alloggiativa non garantisce di per sé l’eliminazione della cultura istituzionale nell’ambientazione. Esistono vari altri fattori, come il livello di scelta che viene esercitato dagli utenti del servizio, il livello e la qualità del sostegno che viene fornito, la partecipazione alla collettività e i sistemi di controllo di qualità che si usano, che hanno impatto sulla qualità del servizio.” Quindi secondo questo documento le case famiglia sono una neo-istituzionalizzazione.
Ricordiamo che l’articolo 3 della nostra Costituzione dice: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini”. Con questa Legge lo Stato al posto di rimuovere gli ostacoli di carattere economico, fa sconti a chi ha la possibilità di stipulare polizze di assicurazione, trust e strumenti finanziari, aumenta ulteriormente la disparità di trattamento ed assistenza tra le classi sociali.
La Segreteria Operativa del Comitato lombardo per la Vita Indipendente.