È un problema contabile oppure è un si vuole tagliare i fondi sul trasporto?
Tutti i comuni d’Italia non sono a norma per i mezzi pubblici accessibili a persone disabili e il comune di Milano non fa eccezione. Nel comune meneghino è impossibile usare i mezzi pubblici (tram, filobus, autobus e metropolitane) e mezzi di servizio pubblico (taxi) perché non sono accessibili. Di conseguenza le persone disabili sono costrette ad utilizzare i pulmini dotati di pedana.
Da circa un mese il comune di Milano non ha ancora elargito sussidi bimestrali chiamati “contributo taxi” e “contributo benzina”.
Personalmente fruisco del “contributo taxi” per andare al lavoro. So di altre persone che si stanno impoverendo perché hanno già pagato €600 – €700 in questo mese svolgere le attività più comuni come per esempio andare al lavoro, a scuola, a fare la fisioterapia, a fare visite mediche, insomma per l’inclusione sociale e per curarsi.
Questa situazione non è mai accaduta da quando nei primi anni ’80 è stato istituito il contributo taxi. È una palese violazione della Convenzione ONU delle persone disabili (articolo 20) che afferma il diritto alla mobilità (a costi accessibili).
Non è stata inviata alcuna comunicazione ai fruitori di tali contributi avvisandoli di non recarsi in banca per riscuoterli. Già una persona disabile fa fatica ad uscire di casa e a recarsi in banca, poi fa la fila e gli viene detto che il contributo non è disponibile l’arrabbiatura è doppia. È una scarsissima sensibilità di chi ha difficoltà quotidiane non avvisarle sia che non sono disponibili tali contributi e anche quando verranno nuovamente erogati.
In questo caso il Comune di Milano non ha risposto agli utenti, è stato detto che è un problema contabile, tuttavia voglio una posizione ufficiale e la presa in carica di questo problema in modo che venga risolto definitivamente.
Questa fattura chi me la paga? Vorrei una risposta l’assessore Majorino.