Al Presidente della Regione Lombardia Dott. Roberto Maroni
Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato e Pari Opportunità
Piazza Città di Lombardia ,1- Milano
In virtù e a partire dalla nostra disabilità oggi siamo qui a chiedere per l’ennesima volta che la Regione Lombardia ottemperi al suo dovere di attuare quanto previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e dalla Costituzione Italiana in materia di Vita Indipendente.
Grazie ad essa potremo finalmente vivere in condizioni di parità con tutti gli altri cittadini, svolgere le normali attività di vita quotidiana, partecipare alla vita formativa, lavorativa e sociale del nostro paese .
Basta, quindi, foraggiare le RSD (Residenze Socio Sanitarie per Disabili) che costano mediamente 6000-7000€ mensili alla nostra Regione. Esse sono, quasi sempre, luoghi a cui le persone con disabilità e le loro famiglie ricorrono disperatamente per mancanza di alternative valide.
Basta con ogni forma di comunità alloggio o di co-housing coatti.
Basta con il caricare le famiglie del peso dell’assistenza in cambio di elemosina, sacrificando i nostri diritti di libertà e di uguaglianza, e quelli dei nostri familiari.
Basta con l’eterno sperimentare: ora bisogna applicare quanto previsto dalla Convenzione ONU.
L’ONU, commentando lo scorso 4 settembre il primo rapporto presentato dall’Unione Europea sull’attuazione della Convenzione, ha raccomandato di proseguire con maggior convinzione nell’attuare il diritto alla Vita Indipendente.
Siamo in attesa di vedere discusse nel Consiglio regionale le proposte di legge finora depositate, affinché venga approvata una legge che regolamenti il diritto alla Vita Indipendente in Lombardia; ma oggi ci rivolgiamo all’Assessorato ai Servizi Sociali affinché porti a compimento entro l’anno in corso una Delibera volta a regolamentare su tutto il territorio regionale il diritto alla Vita Indipendente.
Pur nella consapevolezza che tale diritto è materia che interessa tutti gli assessorati perché, sulla base dell’uguaglianza fra tutti i cittadini, implica che le persone con disabilità abbiano il diritto di vivere dove vogliono e che tutte le strutture previste per la cittadinanza siano rese fruibili anche alle persone con disabilità, chiediamo che questa specifica delibera preveda:
1) che per Vita Indipendente si intende il diritto ad autodeterminare la propria vita con le sole limitazioni che hanno le persone senza disabilità
2) che lo strumento fondamentale per il conseguimento di tale diritto sia la figura dell’assistente personale, uno o più professionisti selezionati, scelti, formati, retribuiti (salvo rare eccezioni) e congedati dalla persona con disabilità che ne usufruisce o da chi ne fa le veci
3) che venga predisposto un apposito capitolo di spesa, anche ad integrazione delle misure già previste dall’attuale normativa regionale
4) che lo strumento dell’ISEE sia escluso sia come criterio di valutazione rispetto all’accesso a tali forme di intervento, sia come criterio per quantificarne la misura.
per il Comitato lombardo per la Vita Indipendente
delle Persone con disabilità
Filiberto Crisci