Badante di condominio e Vita Indipendente è possibile?

Prologo

In alcune realtà Italiane come a Bologna (prossimamente anche a Milano) ci sono delle figure professionali chiamate badanti di condominio, per maggiori informazioni leggere qui a questo link.

Adesso vediamo cosa dice il manifesto della Vita Indipendente che potete trovare in questo link (nella pagina linkata cercate la voce “L’Assistenza Personale”.

Analizzando il manifesto della Vita Indipendente dal punto di vista l’Assistenza personale troviamo i seguenti capisaldi:

  • Da chi farsi aiutare
  • Come farsi aiutare
  • Quando farsi aiutare
  • Dove farsi aiutare

Da chi farsi aiutare

In questo blog avevamo trattato della scelta dell’assistente personale in questo link scritto da Eleonora Campus. Quell’articolo trattava della differenza tra assistenza diretta, che generalmente non prevede la scelta dell’assistente personale, contro l’assistenza indiretta che prevede questo essenziale diritto.

Per cui è molto importante scegliere liberamente “da chi farsi aiutare” per la Vita Indipendente, è un cardine su cui si basa questa filosofia.

E’ possibile scegliere la badante di condominio?

La risposta è no perché la persona disabile non sceglie il proprio assistente personale. Infatti l’opinione della persona disabile è al pari dell’opinione degli altri condomini. Per cui posso affermare ragionevolmente che subisce la scelta di altri condomini che hanno certamente esigenze diverse da quelle della persona disabile.

Uno dei quattro pilastri sulla scelta dell’assistente personale per la Vita Indipendente non è rispettata da tale normativa.

Come farsi aiutare

Il badante di condominio non lo assume la persona disabile è assunta dal condominio. Per cui potrebbe non essere idonea per accudire in molti tratti della vita della persona.

Per esempio:

  • Potrebbe non essere sufficientemente forte per alzarlo dal letto e metterlo in carrozzina o peggio ancora potrebbe far male alla persona disabile.
  • Potrebbe essere una donna mentre la persona disabile è un uomo con evidente imbarazzo e viceversa.

Per cui quello che ha scritto Eleonora Campus in quell’articolo precedentemente linkato afferma correttamente che “Mani sconosciute, distratte, improvvisate che violeranno anche la tua intimità fisica, il tuo pudore, ma il tuo corpo non è un accessorio.

Anche questo perno della Vita Indipendente non è rispettato dal badante di condominio.

Quando farsi aiutare

Anche su questo punto dimostrerò che il badante di condominio non è compatibile con la Vita Indipendente e per far ciò poniamo l’esempio che questa figura professionale debba gestire più richieste simultanee.  Quali sarebbero priorità?

Adesso arrivo all’esempio concreto di cosa intendo dire simulando le seguenti richieste:

  1. La persona disabile prenota il badante di condominio per pranzare alle 12:30 e poi prendere delle medicine dopo pranzo.
  2. Una famiglia con un bambino in età scolare prenota il badante di condominio per andare a prendere il bimbo a scuola che esce alle 13:00.
  3. Un’altra famiglia con un anziano in casa prenota il badante di condominio anche lei per somministrare i pasti alle 12:30 e anche lui deve prendere delle medicine subito dopo pranzo.

A parità di orario tutti i condomini, compreso la persona disabile stessa, conta come uno. Per cui realisticamente il badante di condominio andrà:

  1. Prima a prendere il bambino che esce da scuola alle 13 uscendo alle 12:45;
  2. Poi il badante di condominio andrà presso l’appartamento della persona anziana o della persona disabile. In questo caso sia la persona anziana che la persona disabile di certo non pranzano alle 12:30, né tantomeno alle 13:00, più realisticamente alle 13:30.

Logicamente il badante di condominio avrà un orario in cui presta la sua opera e se la persona disabile vuole coricarsi verso le 22:00 o anche più tardi come fa? Se sta male alla notte a chi chiama?

In questo caso il “quando” non è più in relazione all’esigenza della persona disabile ma in funzione delle prenotazioni che riceve il badante di condominio per cui la vita della persona disabile diventa una vita in attesa.

Dove farsi aiutare

Essendo il badante di condominio legato al luogo del condominio è logico che la persona disabile non può portarselo in Università per farsi aiutare.  La stessa persona disabile non può scegliere di andare al cinema, andare a fare shopping, andare al parco, andare al mare ed ogni attività non legata ad un indirizzo fisico. Fare qualsiasi attività extra condominiale lo possono fare tutti i cittadini della nostra Repubblica ma non le persone disabili. Tale figura professionale se imposta ad una persona disabile anche se vivesse a casa propria la vita sarebbe in una prigione.

Conclusione

I caposaldi della Vita Indipendente non sono assolutamente rispettati nella figura professionale del badante di condominio, sarebbe annichilita la libertà personale della persona disabile che ha particolarità proprie che lo Stato e gli Enti Locali devono rispettare. La Convenzione ONU all’articolo 19 parla di Vita Indipendente non di Prigione Dipendente.