Terzo Settore: giù le mani dalla Vita Indipendente . Oggi ho scritto questa mail a questo indirizzo terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it e anche al Presidente del Consiglio a questo indirizzo Matteo@governo.it fatelo pure voi
buon giorno,
mi chiamo Claudio Cardinale e sono un cittadino milanese di 45 anni e sono una persona disabile.
Non voglio i voucher standard universale ma voglio fare Vita Indipendente su un Piano Personalizzato individuale e con un contributo legato al piano personale.
Voglio scegliere io chi mi mette le mani addosso per lavarmi, vestirmi e aiutarmi delle faccende domestiche, voglio assumere io e licenziare io chi mi aiuta.
Voglio pagare direttamente io lo stipendio, il tfr, la 13a, contributi e ogni altra sorta di spesa dei miei assistenti personali (uno dal lunedì al venerdì e l’altro per i weekend e festivi) con un finanziamento pubblico basato su un piano personale che poi rendiconterò ogni anno.
Voglio essere io a decidere come devo essere aiutato nelle modalità e nei tempi miei. Non voglio assolutamente che le cooperative gestiscano la mia vita con un personale sottopagato e svogliato, ma assumo io e formo io e pago io il personale
In altre parole voglio essere, io cittadino libero, a decidere della mia vita e non voglio cadere schiavo del Terzo Settore che ha fiutato il business dei disabili.
La Vita Indipendente non è un business da arricchire pochi e dare un servizio di merda, ma è vivere appieno una vita integrata nella società, cosa che voi politici e tecnici in questi anni non avete minimamente pensato e attuato nella vostra agenda politica.
In altre parole voglio la libertà di scelta garantita talla convenzione ONU sulle persone con disabilità che questa Nazione ha ratificato con la Legge e puntualmente si dimentica.
Articolo 19
Gli Stati Parti alla presente Convenzione riconoscono il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, e adottano misure efficaci ed adeguate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e la loro piena integrazione e partecipazione nella società, anche assicurando che:
(a) le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione;
(b) le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e di inserirvisi e impedire che siano isolate o vittime di segregazione;
(c) i servizi e le strutture sociali destinate a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattate ai loro bisogni.
In altre parole voglio che siano applicata la Legge Nazionale 162/98 che prevede la Vita Indipendente ed un Piano Personalizzato.
Sono per il #NOVOUCHER
Una Legge Nazionale è vincolante per voi classe politica e voi dovete rispettarla e non calpestarla per interessi del Terzo Settore.
Cordiali Saluti