Disabili allo scoperto controllerà l’accessibilità in vista di Expo

Buon giorno pregiatissimo sindaco Pisapia, gentilissimo assessore Maran, gentilissimo assessore Rozza,gentilissimo assessore Majorino.

Vi invio queste due scansioni del quotidiano “il Giorno” di domenica 20 aprile. Questo episodio è accaduto a me e avevo già segnalato che le banchine dei tram presunti accessibili di ATM sono fatte male.

E’ singolare, quasi fosse un presagio, che questo episodio sia accaduto proprio per il Fuorisalone che doveva essere la prova generale di Expo 1015. Ora immaginiamo che questo episodio fosse capitato ad una persona disabile che proviene dalla Germania, dall’Inghilterra, dalla Francia, dalla Spagna, dagli Stati Uniti e che “Il Giorno” su cronaca Milano. Supponiamo che questo episodio fosse capitato a un cittadino delle Nazioni estere precedentemente citate e che il cittadino disabile lo abbia fatto pubblicare su un  tedesco come “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, oppure Inglese come “The Times”, oppure Francese come “Le Monde”, oppure Spagnolo come “El Pais” e infine degli Stati Uniti come “New York Times” dove le persone con disabilità sono abituate ad andare in giro con i mezzi pubblici e hanno raggiunto una inclusione sociale maggiore della nostra e una consapevolezza maggiore dei propri diritti che qui in Italia si sta sviluppando da poco tempo.

Io vi avevo già segnalato le problematiche, sono state ignorate. E’ ora di passare dai tavoli all’azione per pochissimi punti prima di Expo perché non c’è stata in questi anni una lungimiranza per pensare che le persone disabili vogliono essere incluse nella società e adesso si è costretti a correre ai ripari.

Per le linee tranviarie che ATM considera accessibili

http://www.atm.it/SiteCollectionDocuments/banchine%20ristrutturate.pdf .

Per i tram presenti in questa lista (4, 7, 9, 14, 15 e 31) censire se le banchine per tutta la lunghezza della fermata sono compatibili con l’apertura delle pedane dei tram o meno. Correggere le banchine che non sono a norma. Non si può e non si deve pensare che la corretta apertura della pedana sia dovuta alla bravura del conducente o alla conoscenza della persona disabile dove fermarsi. Un atteggiamento diverso da quello da me segnalato, ovvero si apre in un punto solo e non per tutta la lunghezza è miope e da terzo mondo, siano in Europa.

Per queste linee sistemare le banchine che non sono ancora accessibili. Leggendo il documento PDF di ATM allegato a questa mail per esempio evidenzio subito il tram 4 Caroli, Castello, Ricasoli. Continuando l’esempio per il tram 14 Orefici/Cantù e via, via su tutte le linee di questo PDF e così via per tutte le fermate di questa linea.

Per i filobus

Sostituire tutti in tutti i mezzi le pedane elettriche con quelle manuali tipo gli autobus. Sono guaste e non funzionano a me è capitato di trovarle.

Sostituire tutti i mezzi con i gradini, che so che ATM ha ancora in dotazione con mezzi accessibili.  Gli ho visti e non è bello aspettare 2-3 filobus fino all’arrivo di uno accessibile. Ho aspettato anche 45 minuti, mi sembra che una città che ospita Expo sia eccessivo, voi non trovate?

Sistemare per la 90-91 tutte le banchine e renderle accessibili. In molte banchine (es. via Livigno) non c’è la possibilità di salire sul marciapiede perché c’è il gradino. Il documento dell’ATM precedentemente linkato dice testualmente che le banchine accessibili sono solo i “tratto da Zavattari a Troya e da Tibaldi a Umbria-Lodi” Mi sembrano veramente poche fermate accessibili e credo che voi sappiate che la 90-91 sono fondamentali per girare Milano nella circonvallazione, averle non accessibili sarebbe un grave colpo per la mia città.

Per gli autobus

Visto che dal link precedente si nota che nonostante gli autobus siano tutti accessibili con le pedane manuali, non tutte le banchine sono accessibili. Premesso ciò e visto che il tempo è poco occorre per ora essere molto categorici e fiscali per impedire alle macchine di parcheggiare nei pressi della fermata, la rimozione forzata deve essere più celere.

L’autobus si deve poter accostare il più possibile al marciapiede per aprire la pedana e spesso le macchine sono d’intralcio a questa manovra. Dovrebbero essere allargare le aree della fermata perché l’autobus deve avere la possibilità di accostarsi al marciapiede e successivamente rimettersi nel traffico. A tal proposito suggerisco di guardale la fermata dell’autobus 58 in via Valsesia – via Bagarotti direzione Cadorna.

Per ma metropolitana:

http://www.disabilialloscoperto.it/wordpress/blog/2013/08/23/atm-ce-servizio-chiamato-accessibilita-totale-la-metropolitana-qualcuno-lo-sa/

Adesso posto un mio link perché a mio avviso dovete chiedere ad ATM fare uscire dalla sperimentazione questo servizio e di comperare le pedane per salire dalla banchina al treno e darle in dotazione al personale del mezzanino.  Dicevo di farle uscire al più presto, entro uno o due mesi, per verificare se l’idea di ATM è valida o no e quindi occorre un po’ di tempo per verificarne l’esito prima di Expo. Se non funzionasse ci sarebbe il tempo per adottare un’altra idea. Personalmente non sono convinto di questa soluzione infatti come ho scritto nell’articolo da me linkato sarebbe meglio darlo al macchinista rispetto al personale del mezzanino. I vantaggi di darle la pedana al personale del mezzanino sarebbero i seguenti:

  • Risparmia sul numero di pedane. Infatti i treni sono più delle stazioni
  • Le corse del treno della metropolitana non subirebbero rallentamenti significativi soprattutto nelle ore di punta perché il macchinista non deve fare le operazioni di apertura – chiusura della pedana e non lascerebbe sguarnito la carrozza locomotrice. Il ritardo possibile per aprire e chiudere una pedana a mio avviso potrebbe essere al massimo di 4 minuti.

Mentre gli svantaggi di dare questa pedana al personale del mezzanino sarebbero i seguenti:

  • La persona che lavora al mezzanino controlla i sistemi di sicurezza, la vidimazione dei biglietti e i servoscala della stazione. Lascerebbe sguarnito il mezzanino per molto tempo (anche 15-20 minuti) non è opportuno per la sicurezza dei cittadini.
  • Se arrivano due persone disabili nella stessa stazione che devo prendere due treni che vanno in direzioni diverse, a chi serve per primo la persona che lavora al mezzanino? E’ evidente che i tempi di assenza del personale dal mezzanino si raddoppierebbero.
  • Se arrivano due persone disabili che devono scendere nella stessa stazione da treni provenienti da direzioni differenti è chiaro che uno dei due treni deve subire un ritardo anche notevole. Perché ora che il personale del mezzanino fa scendere una persona da uno dei due treni, ora che raggiunge l’altro treno fermo in stazione, possono passare anche una decina di minuti.
  • La persona che lavora al mezzanino deve avvisare la stazione di destinazione e ci sarebbe il rischio che la persona che lavora alla stazione di destinazione potrebbe dimenticarsi del sopraggiungere del treno con una persona disabile a bordo.  Come fa la persona disabile a scendere?

Mentre la mia idea sarebbe di dare la pedana al macchinista e una pulsantiera (come quella dei mezzi di superficie) per prenotare la fermata.

Ora mi auguro che rispondiate  raccogliendo le segnalazioni ed iniziare i lavori  e non con email che assomigliano a dei comunicati stampa e che fanno venire il latte alle ginocchia.

Premesso tutto ciò se non dovesse accadere, sto seriamente pensando di tradurre in Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo i miei articoli e quelli de “Il Giorno” e inviarlo sia ad associazioni di disabili all’estero, sia a giornali esteri per mettere in guardia le persone disabili provenienti dall’estero sul fatto che Milano non è accessibile e se scelgono di venire ad Expo lo fanno a loro rischio e pericolo. Monitorerò che i lavori siano fatti per tempo, farò uscire articoli su articoli e nel caso estremo provvederò a dissuadere i disabili di venire a Milano.