Perché sull’Isee non sono d’accordo e dov’è la fregatura? Parte quinta

Altre franchigie

Grave non autosufficienza

Avevo trattato nel primo capitolo l’argomento franchigie ma non l’avevamo esaurito, potete leggerlo qui. Come noterete ci lasciava più ricchi di € 3055,27 annuali rispetto all’ISEE attualmente in vigore.

Devo affermare che ci sono due franchigie per le persone disabili non autosufficienti e sono una alternativa all’altra:

1.      Si possono scalare il 20% dei redditi da lavoro fino al massimo di € 3.000 euro;

2.      Si possono scalare il 20% dei redditi da prestazioni assistenziali fino al massimo di € 1.000 euro.

Questo cosa vuol dire? Che quei € 3.055,27 annuali che ci restano come descritto precedentemente per l’ISEE targato Monti vengono abbattute con queste due voci? No e spiego perché.

Se per esempio lavoro, part time, e guadagno € 11.000 lordi di IRPEF viene abbattuto del 20% ovvero (€ 11.000 x 20): 100 = € 2.200. In questo caso non viene raggiunta la franchigia di € 3.000 quindi vengono abbattute solo € 2.200 euro. Quindi in questo caso restano interamente sul groppone come ricchezza € 3.055,27 che lo Stato stesso eroga attraverso l’INPS.

Se per esempio non dovessi lavorare e percepissi l’indennità di accompagnamento e la pensione d’invalidità, questa franchigia si applicherebbe solo alla pensione d’invalidità, perché l’indennità di accompagnamento non viene considerata una prestazione assistenziale. Quindi la pensione d’invalidità annualmente erogata dall’INPS è di € 3.586,31 e il 20% è € 717,26. Anche in questo caso non viene abbattuto tutta la pensione d’invalidità annualmente erogata dall’INPS ma resta sul groppone € 2.869,05

Ricordo quello che ho scritto nel primo articolo ovvero:

La pensione di inabilità è stata istituita dall’articolo 12 della Legge 30 marzo 1971, n. 118. Spetta agli invalidi civili nei confronti dei quali si stata accertata una totale inabilità al lavoro e che si trovino in stato di bisogno economico. Per questa seconda condizione vengono annualmente fissati dei limiti di reddito personale che non devono essere superati dal titolare della pensione di inabilità.

Anche in questo caso l’ISEE aggira la legge del 1971 e nei fatti la rende vana. Il bisogno economico viene bypassato da questo iniquo regolamento made in Monti.

Franchigia medica

La spesa mediche si può portare in deduzione con il nuovo ISEE è di € 5.000 euro annuali. È troppo bassa la cifra.

Mi vengono in mente dei casi in cui la persona disabile soffre di doppia incontinenza e l’ASL passa o il pannolone o il catetere ma non entrambe. Questo vuol dire che la persona disabile deve acquistare quello che l’ASL non passa.

Mi vengono in mente casi in cui occorre comperare un sollevatore e un servoscala per entrare in una casa nuova e renderla accessibile.

Mi vengono in mente casi in cui una persona disabile deve comperare un’automobile attrezzata e che magari la paga a rate e che questa misera franchigia non copre neanche la pedana elettrica installata sul nuovo mezzo.

Mi vengono in mente tutte quelle patologie che hanno bisogno di quei farmaci ed integratoru per la terapia del dolore. Mi vengono in mente patologie gravissime come tumore, Alzheimer, malattie autoimmuni, epilessie, malattie rare ecc che il Servizio Sanitario Nazionale non passa e che si deve pagare interamente la cifra.

Mi vengono in mente per esempio tutta quella serie di alimenti per chi ha difficoltà di masticare e/o deglutire ma non ha la PEG , oppure i percorsi tattili, gli stimolatori sonori e visivi, i vari cuscini e materassini per fare la terapia a domicilio, i giochi speciali, tutte quelle protezioni per tutti i pericoli che esistono in ambiente domestico, potrei continuare a lungo ma termino qui.

Questa tipologia di franchigia non da assolutamente dignità alla persona disabile e assomiglia molto a un gesto di carità. È come se il sottoscritto desse al povero al semaforo gli diamo 50 centesimi per tenerci a posto la coscienza, la stessa cosa fa in questo caso Stato con le persone disabili.

Franchigia sulla casa

Le franchigie sono:

1.      Per chi vive in affitto € 7.000;

2.      Per chi ha la casa di proprietà € 5.000;

Forse l’ideatore di questa legge deve capire che una casa grande per le persone disabili non è un lusso e spiego perché. Provate voi a girare in carrozzina elettrica (o manuale) in una casa di 40 metri quadri?

Toilette

Visto che si gira in carrozzina elettrica, come si fa ad entrare in bagno e avere lo spazio per accostarsi al water, al lavandino e alla doccia? Avete mai visto un bagno di un autogrill per persone disabili? Sono grandi a sufficienza per chi è in carrozzina manuale, perché di per se è più maneggevole negli spazi stretti, ma per un elettrica a volte sono piccoli.  Eppure in questi bagni non c’è la doccia (o la vasca da bagno) per cui quello dell’abitazione dovrebbe essere più grande. E quanto misura mediamente un bagno per disabili di una toilette di un autogrill? Le dimensioni minime sono 180 cm x 180 cm ovvero 3,24 metri quadri senza doccia, la larghezza minima della porta è 85cm. Se ci mettiamo la doccia che deve avere una base di (90cm x 90cm) e lo spazio minimo antecedente per accedervi (30×30 cm), la misura di una toilette sale a 6,2 metri quadri. E siamo parlando solo di toilette accessibile ma una persona non può vivere solo in bagno? I corridoi devo essere larghi 150cm per permettere l’ingresso in altre stanze e le camere devo essere generose ovvero:

Camera da letto, soggiorno e cucina

Lo spazio a lato del letto deve essere di 150cm. Lo spazio tra il mobile e il letto deve essere di 95 cm.  Lo spazio per la rotazione all’interno nella camera, ma in tutte le camere è di 150cm x 150cm. Lo spazio per muoversi nella casa è sempre il medesimo ovvero tra gli arredi 95cm e per girarsi 150cm x 150cm. Quindi la superficie minima a camera può variare da 10,5mtq a 20mtq

Corridoi e disimpegni

Le misure devono essere minima 95cm di larghezza ma la misura ottimale è 150cm in modo da consentire anche la rotazione della carrozzina.

Conclusioni sulla casa

Per cui immaginando di avere un unico corridoio di 150cm di larghezza e di lunghezza pari alla casa che misurerebbe

  • ·         20 metri quadri per cucina;
  • ·         20 metri quadri per camera da letto;
  • ·         20 metri quadri cameretta;
  • ·         20 metri quadri soggiorno;
  • ·         6,2 metri quadri per la toilette
  • ·         6,7 metri quadri di corridoio e disimpegno

In questa sezione di analisi dell’ISEE ho cercato di dimostrare che la casa grande non è un lusso per le persone disabili, ma è un esigenza per chi deve muoversi a quattro ruote.  Un minimo di 80 metri quadri di casa in una città grandi come Milano, Roma, ma anche per me medie come per esempio Parma, Latina o Reggio Calabria. In questi posti gli affitti costano sicuramente di più di € 7.000 annuali di certo di le spese per una casa di proprietà superano abbondantemente i € 5.000 annuali.

Chiusura sulle franchigie

La verità è lampante: chi ha messo le franchigie non ha mai avuto a che fare con la disabilità grave. Oltre al “bug” del trasporto disabili (leggi qui), al fatto che l’indennità di accompagnamento è entrato nell’ISEE (leggi qui), che la pensione d’invalidità è un benefit e non un aiuto per chi è in stato di bisogno economico (in questo articolo), con l’analisi di queste ultime tre franchigie si evince che lo Stato da sempre più l’idea di abbandonare la disabilità a se stessa.