Perché sull’Isee non sono d’accordo e dov’è la fregatura? Parte quarta

Le regioni Italiane e l’ISEE nuovo.

L’ attestato contenente l’indicatore I.S.E.E. consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità. Ogni Regione in materia di ISEE può fare delle modifiche.

L’attuale ISEE in vigore è stato modificato da Regione Lombardia con il Fattore Famiglia che però è applicato a circa il 10% dei comuni con pochi abitanti. Per il nuovo ISEE la conferenza Stato – Regioni ha dato parere positivo per il nuovo ISEE con l’opposizione di Regione Lombardia.

Diritti di cittadinanza e nuovo ISEE.

Attualmente l’unica Regione che ha fatto delle modifiche all’ISEE attualmente in vigore, come già detto prima è Regione Lombardia. Il nuovo ISEE accentua ulteriormente la possibilità per le Regioni di intervenire in modo locale sul computo del nuovo indicatore.

È facile intuire che Regioni virtuose in cui si concentra maggiormente la ricchezza Nazionale, avendo più soldi, alzeranno l’asticella dell’ISEE permettendo l’accesso ai servizi sociali personali a un maggior numero di persone rispetto alle Regioni italiane in cui vi è una ricchezza inferiore e saranno costrette ad abbassare tale asticella.

Questo alzare o abbassare l’asticella, soprattutto abbassarla, favorisce chi gestisce le RSA/RSD si lucrare maggiormente sul welfare legato alla disabilità.

Alzando e abbassando l’asticella di tale indicatore si nasconde un pericolo maggiore, ovvero i diritti di cittadinanza. Ricordo che i cittadini normodotati, cioè non disabili, possono scegliere dove e con chi vivere, come muoversi, ma questi diritti già oggi in Italia per i cittadini disabili sono carta straccia pur essendoci la Costituzione e la Convenzione ONU delle persone con disabilità questi diritti non sono affatto tutelati nei fatti.

Ipotizziamo che da domani fosse possibile con un colpo di bacchetta magica, avere l’assistenza domiciliare indiretta e il trasporto garantito in tutta Italia, per accedere ai diritti di cittadinanza occorrerà presentare il nuovo ISEE.

Come già specificato prima in cui le singole Regioni alzano o abbassato l’asticella per accedere ai servizi sociali, questo diritto Nazionale sarebbe di fatto non esigibile. Questa modalità di approccio dello Stato centrale non garantisce assolutamente i diritti di cittadinanza ma oltre a scaricare sulle famiglie gli oneri di una persona con disabilità, violando l’articolo 3 della Costituzione, lo Stato stesso scarica questa responsabilità sulla singola Regione.Per esempio visto che sono di Milano e mi piace la Sicilia, non mi converrebbe affatto lasciare la mia Regione per la Trinacria perché non avrei servizi in quanto molto probabilmente, direi certamente, la Lombardia alzerebbe l’asticella di questo indicatore mentre la Sicilia l’abbasserebbe di molto. Mentre un Siciliano disabile converrebbe trasferirsi in Lombardia per avere questi servizi.

Sarebbe il paradosso tutto Italiano dove i diritti di cittadinanza variano da Regione a Regione.