Dopo l’episodio di settimana scorsa al Consiglio di Zona 3 ieri, il 15 ottobre, il presidente di Zona 3 Renato Sacristani e la Presidente delle Politiche Sociali di zona 3 Alessandra Naso sono venuti a casa mia e mi hanno posto delle scuse che ho accettato. Il dialogo è stato franco,costruttivo e a viso aperto. Dopo un inizio un cui avevo e ho delle rimostranze sull’atteggiamento di giovedì scorso, il Presidente Sacristani ha specificato perché c’è stata una decisione assurda della maggioranza del consiglio di zona 3 (potete leggere qui la cronistoria), e a fronte delle loro spiegazioni, opinabili, ho preferito andare oltre per non fossilizzarci per avere un dialogo costruttivo. Sono stato informato qualche giorno prima dell’incontro a casa mia che era stato chiesto dall’opposizione di presenziare l’incontro, chi ha presentato questa richiesta è stata la stessa persona che ha presentato la mozione urgente.
Di seguito gli aspetti approfonditi:
- ISEE in vigore attualmente,
- nuovo ISEE,
- Fattore Famiglia di Regione Lombardia,
- calcoli algebrici sull’Assistenza Domiciliare Indiretta per determinare il netto del reddito familiare.
Personalmente ho rigettato con forza sia l’ISEE attualmente in vigore, sia il nuovo ISEE, spiegando perché non vanno bene. Il Fattore Famiglia è invece il meno peggio anche se non considera i redditi netti. Resto dell’opinione che l’attuale modalità di calcolo dell’Assistenza Domiciliare Indiretta è la migliore possibile ad oggi. Il Presidente Sacristani mi ha riferito che ha sentito la segreteria dell’assessore Pierfrancesco Majorino che ha affermato che per la disabilità non verrà richiesto l’ISEE, ma sinceramente non mi fido fino a che non c’è una dichiarazione pubblica.
Il discorso è poi proseguito su come il Comune di Milano dovrebbe sviluppare e ampliare i l’Assistenza Domiciliare Indiretta collaborando con Regione Lombardia. Ho spiegato quanto costa al Comune e/o Regione una persona in RSD (Residenze Sanitarie per Disabili) , circa € 4.000 al mese di spesa sociale e circa € 3.500 di spesa sanitaria per un totale di € 7.500 euro mensili. La spesa sostenuta per gli RSD è notevolmente superiore a quella per la Vita Indipendente (Assistenza Domiciliare Indiretta): con circa € 2.500 al mese si potrebbe dare una qualità di vita superiore e dignitosa liberando risorse per altri scopi. Il fatto che adesso il Comune di Milano passi solo € 1.000 al mese permette a pochissime persone di scegliere di restare in casa propria, restringendo questa scelta a chi ha parenti in vita che possono aiutarlo durante i fine settimana. Infatti l’assistente personale (comunemente detto badante) ha diritto a un giorno e mezzo di riposo e così come è strutturata oggi l’Assistenza Domiciliare Indiretta resta impossibile assumere un secondo assistente personale per i fine settimana ed eventuali ferie, permessi, o malattia. Ho auspicato l’unione delle forze tra Regione e Comune per budget superiore, rendendo fattibile e concreta la Vita Indipendente. In questo modo un buon 30% e forse più di disabili, attualmente ricoverati in RSD, potrebbe uscire e avere la possibilità di vivere in casa propria. Ho anche proposto che i contributi vengano dati alla persona disabile e che quest’ultima scelga se rivolgersi a una cooperativa o assumere uno o due assistenti personali ovviamente rendicontando tutto.
Marginalmente si è anche parlato del trasporto disabili a Milano e della differenza tra i CDD (Centri Diurni Disabili) e i chi si reca al lavoro o scuola o per le fisioterapie. Per chi non lo sapesse, le persone che fruiscono del servizio dei CDD utilizzano il pulmino in forma gratuita perché il Comune di Milano copre tutta la spesa. Per il trasporto al lavoro, a scuola o fisioterapia, il Comune paga una parte di quota pari al 50% circa e la persona disabile deve aggiungerci un altro 50% circa. Le cifre di cui parliamo sono circa € 600 al mese complessive per andare/tornare dal lavoro o scuola e fisioterapie. Il Comune di Milano può concedere anche per chi lavora o studia e fruisce di fisioterapie della copertura totale ma solo in pochi casi. Si è parlato dello schema del minimo vitale per cinque volte il minimo (che trovate in questo articolo) e di come a maggio era stato ridotto a due volte scaricando sulla persona con disabilità l’intero importo per muoversi con i pulmini, impedendo nei fatti di uscire di casa per curasi, studiare o lavorare.
Si è anche parlato dei CDD e del loro uso dell’ISEE per la compartecipazione non accettata dalle famiglie che hanno parenti con disabilità .
In tutto il dialogo è durato circa 1 ora e 30 minuti e mi hanno invitato a parlare domani in consiglio di zona 3 sulla problematica dell’ISEE in merito al comunicato stampa dell’assessore Pierfrancesco Majorino il 17 settembre che potete leggere qui.
Venerdì o nel fine settimana vi informerò su come è andrà l’incontro al consiglio di zona 3 e da settimana prossima riprenderanno le normali pubblicazioni di questo blog.