Noi Down votiamo da soli

Le persone Down hanno pieno diritto di voto. E non hanno bisogno dell’aiuto di un accompagnatore. Una verità poco nota persino tra gli addetti ai lavori. Come ha documentato una recente video-intervista pubblicata in rete. Dalla quale è emerso che molti presidenti di seggio sono poco o nulla informati in materia. Al punto che sistematicamente devono sfogliare il regolamento prima di consentire che l’elettore down possa avviarsi da solo nella cabina e depositare il proprio voto.

E’ bene ribadirlo: tutti i cittadini down, così come quelle che soffrono di disturbi psichici, possono entrare in cabina elettorale da soli. Ma quanti sono coloro che lo sanno? Pochissimi. Spesso neppure i familiari di queste persone sono a conoscenza di un così fondamentale diritto.

Anche per questo, in vista delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, l’Associazione Italiana Persone Down (AIPD) ha lanciato la campagna intitolata “Il mio voto conta!”. L’obiettivo è sensibilizzare circa il diritto di voto dei 25mila maggiorenni con sindrome di Down che vivono nel Belpaese, chiedendo ai partiti politici di elaborare programmi chiari con parole semplificate per aiutare questi cittadini a formarsi un’opinione in vista dell’importante appuntamento elettorale.

L’iniziativa rientra nel più generale progetto intitolato “My Opinion My Vote”, finanziato dalla Commissione Europea, cui scopo è sostenere le persone con disabilità intellettiva a essere cittadini attivi, anche attraverso il voto. 1 milione di cittadini, infatti, lo 0,1% della popolazione europea, ha una disabilità intellettiva e la maggior parte non partecipa come elettore alla vita politica. Questo è dovuto, tra le altre cose, alla mancanza di consapevolezza ed educazione delle persone con disabilità intellettiva, dei loro familiari e operatori sociali, nonché dalle scarse facilitazioni che vengono dalle autorità pubbliche.

L’aspettativa di vita delle persone con sindrome di Down, che oggi si attesta a circa 62 anni, è aumentata considerevolmente negli ultimi anni. Di conseguenza appare urgente dedicarsi alla questione dei loro diritti politici e più in generale, di cittadinanza. Ognuno deve avere il diritto di votare ed esprimere l’opinione personale dando la propria preferenza quando ci sono le elezioni. In questo senso particolare attenzione va riservata ai familiari dei disabili intellettivi che vanno aiutati a capire che è importante stimolare non soltanto l’inserimento lavorativo dei propri cari, ma anche l’esercizio del diritto di voto.

fonte: west-info.eu