Pensione invalidi civili, vale il cumulo dei redditi familiari

Per calcolare la pensione degli invalidi civili "vale il cumulo dei redditi familiari". Lo sostiene il sostituto procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Servello. La decisione della sezione Lavoro di piazza Cavour presieduta da Gabriella Coletti De Cesare non arriverà prima di un mese, visto che in materia civile l'esito è legato al deposito delle motivazioni della sentenza, ma sull'argomento sembrano esserci pochi margini di possibilià per una decisione favorevole al ritorno al calcolo sul reddito individuale: esiste infatti una "consolidata giurisprudenza" che sostiene che nel calcolare la pensione di invalidità si debba "calcolare il cumulo dei redditi familiari".

 

In proposito, infatti, si ricorda una pronuncia della Sesta sezione civile del 12 novembre 2012, nella quale la Suprema Corte aveva respinto il ricorso di una signora dell'Aquila nei confronti dell'Inps perché, seppure in possesso delle condizioni sanitarie prescritte, non disponeva del requisito redddituale "superandosi il limite previsto con il cumulo dei redditi del coniuge". Sino a ora il limite di reddito per ottenere la pensione o l'assegno di invalidità è stato individuale, fissato rispettivamente a 16mila 500 e 4mila 650 euro all'anno a seconda della percentuale di perdita della capacità lavorativa.

 

Nel mirino, calcolano subito i sindacati, potrebbero finire una buona parte di quelle 85mila nuove domande di pensioni di invalidità presentate nel 2013. Nel 2012, per esempio, il 76% delle pensioni di invalidità erogate sono andate a invalidi al 100%. La sentenza dunque avrebbe, come conseguenza immediata, il fatto che tutti i titolari, assieme al coniuge, di un reddito lordo superiore ai 15.836,08 euro l'anno perderebbero il diritto all'assegno. Un assegno salito dai 254,74 euro al mese del 2012 ai 275 euro del 2013.