Il vocabolario: accessibilità, ausili, autonomia

Questo nuovo articolo è diverso dai soliti articoli che trovate in questo sito. Dico cose scontate per l'ambiente dei disabili ma per i normodotati che approcciano la disabilità può essere utile per comprendere il gergo in uso tra i disabili. Con questo articolo inizio un nuovo segmento del sito chiamato appunto, vocabolario. Premetto che questo articolo tratterà della disabilità fisica, al momento non tratterà di disabilità sensoriale o di disabilità cognitiva. Questi argomenti saranno trattati più avanti.

Parto prima dal raccontarmi in prima persona per spiegare il vocabolario e con esso le difficoltà ad andare in giro da solo.
Sono una persona con un handicap fisico mi chiamo Claudio e ho voglia di vivere, conoscere, scoprire e uscire di casa.
– Cammino in casa con dei tutori alle gambe che me le tengono rigide.
– Non riesco a spingermi in carrozzina manuale.
– L'autonomia di uscire di casa l'ho scoperta da quando ho la carrozzina elettrica qualche anno fa.

Prima della carrozzina elettrica in strada camminavo dando la mano ad una persona che camminava alla mia velocità da tartaruga :-), inoltre i pezzi che potevo fare a piedi ero di poche centinaia di metri e più se un marciapiede era irregolare, mi stancavo e facevo meno strada facevo. Dicevo che la prima carrozzina mi è arrivata circa 7 anni fa e da quel momento è stato amore a prima vista perchè ho iniziato a conoscere la libertà di andare in giro da solo "allo scoperto".
Continuo raccontandomi prima di procedere con questo articolo: qualche foto di questo blog vedete le mie scarpe perchè avendo i tutori alle gambe, queste non si possono piegare e restano rigide. Peso poco meno di 60Kg. Sono fidanzato con una ragazza splendida e bellissima. Fatte questa serie di premesse visto che spingermi da solo non posso o mi spinge un mio amico (o amica) o verosimilmente la mia fidanzata che certamente non è Hulk 🙂

Vi chiederete: perchè tutte queste premesse? Lo scorirete solo leggendo fino in fondo questo articolo.

Ora porgo una domanda ai normodotati che passano da questo blog. Sai cosè l'accessibilità? Sai cos'è l'autonomia? Sai cosa sono gli ausili? Ah no bene allora continua a leggere

 

Ausili.


La carrozzina elettrica è un ausilio. Questa da un autonomia che quella di andare in giro in strada da soli per chi non si sa spingere da solo come me. Ci sono altri ausili? Si a voglia ce ne sono molti, dall'alza water, alle pinze reggi carta igienica (nella foto precedente),  ai montascale, alle pinze per raccogliere gli oggetti caduti per terra (nella foto sottostante) ecc. ecc.

Ma secondo te, tutti i disabili posso usare tutti gli ausili? Certo che no perchè ogni disabile ha dei limiti che non sono uguali per tutti. Faccio un esempio pratico: chi riesce a spingersi per la strada con la carrozzina manuale e non ha alcuna disabilità alle bracccia, l'ausilio carrozzina elettrica non gli serve. Oppure chi riesce ad andare in toilette da solo non ha bisogno delle pinze reggi carta igienica.

Quindi posso affermare che gli ausili agevolano la vita quotidiana della persona disabile.
Però uscendo di casa cosa succede? Che non si possono portare tutti gli ausili in giro e quindi si è più limitati. Per esempio: quando vado in giro non mi porto la pinza per raccogliere gli oggetti caduti per terra se no dovrei agganziare alla mia carrozzina elettrica una roulote per avere tutti gli ausili quando vado in giro.

Autonomia
Quindi gli ausili aiutano noi disabili nell'autonomia. Ovvio che più ausili si hanno maggiore sarà l'autonomia ma non sarà mai come quella di una persona normodotata. Per esempio: io con determinate pentole con il manico lungo riesco a cucinarmi da solo, qualche volta, ma assolutamente non posso vestirmi da solo o farmi la doccia da solo poichè la mia disabilità impedisce queste azioni quotidiane. Si perchè e non faccio la doccia, faccio scappare pure le puzzole :-). Quindi gli ausili aiutano l'autonomia ma non rendono una persona disabile totalmente autonoma.

Accessibilità
Una persona disabile vivendo in casa ovviamente deve renderla accessibile. Per esempio se ho un gradino in casa, la mia casa non è accessibile, quindi non posso raggiungere la mia autonomia massima con le mie capacità redidue.
Ma fuori dalle mura domestiche come si concilia accessibilità, autonomia e gli ausili? La mia autonomia in strada può diminuire per svariati motivi:
– come ho detto precedentemente non posso portarmi tutti gli ausili per aiutarmi nella strada
– in strada un gradino di 2 cm può limitare la mia autonimia perchè non posso raggiungere il posto dove devo andare
Quindi mentre gli ausili sono ad uso personale servono per migliorare l'autonimia, l'accessibilità è più da un punto di vista civico e sociale.
Se una città è accessibile, io, con il mio handicap, posso sia mantenere l'autonomia residua portando con me determinati ausili (come per esempio: quelli per andare in bagno), sia essere un pieno cittadino che può portare la propria esperienza di vita.

E come si fa una città accessibile? Secondo la mia esperienza è renderla a prova di disabile. Se una città fosse a prova di disabile , sarebbe un beneficio per tutta la cittadinanza. Per i marciapiedi infatti sarebbe più facile:
– per donne con i passeggini magari le borse della spesa;
– persone anziane spinte da badanti (spesso anche donne quindi non forti fisicamente), siamo un paese che sta invecchiando;
E' utopistico pensare a una città totalmente accessibile? Forse si ma da qualche parte bisogna iniziare per esempio a fare una mappatura della città fotografando marciapiedi, musei, toilette, metropolitane ecc. ecc. In questo modo l'eventuali disponibilità delle amministrazioni incontra il cittadino disabile e non. Si anche perchè un cittadino non disabile può segnalare ad associazioni di disabili dedlla propria città o anche a questo sito alla mia mail: claudiocardinale@gmail.com