Non è un’Expo per disabili odissea in carrozzina sulla metropolitana milanese

Poco più di un anno fa feci un giro con i giornalisti de Il Fatto Quotidiano, e scrissi un articolo che non pubblicai perchè aspettavo che venisse pubblicato il video sul giornale online.
In questi giorni ho ritrovato il suddetto articolo che è la narrazione di quel giorno. In questo tempo però ATM ha migliorato i servizi come l’accesso alla metropolitana, l’ascensore in stazione Centrale e sta adeguando la linea tranviaria 27 , tuttavia vorrei invitarvi a leggere la parte finale di questo articolo che è ancora vera.

“Oggi 13-5-2014 ho fatto un giro sui mezzi pubblici con due giornalisti de Il Fatto Quotidiano è stata un’avventura e non poteva essere diversamente, siamo in Italia.

A loro ho mostrato loro quanto è pericolosa una fermata dell’autobus senza la banchina ristrutturata per la cronaca la 95 Brunelleschi, come potete leggere in questo articolo.

Alla fermata di piazza Ohm (direzione Lotto), ho fatto notare che li si fermano due autobus, la linea 74 e la linea 95. Ho fatto notare loro che ne’ il display della fermata ne’ l’autobus quando apre le porte dice il numero della linea e il capolinea relativo. Una persona non vedente non sa orientarsi a Milano sulle banchine e sulle porte aperte del autobus per cui è inutilizzabile le linee di superfice non sono accessibili per i non vedenti. Sull’autobus, che era nuovo, ho anche mostrato loro che il display presente che indicava solo la linea ma non era scritto la fermata successiva. Questo ausilio è molto importante per l’inclusione sociale delle persone sorde.

Ho mostrato le banchine storte del tram 14, potete leggere il resoconto in questo articolo. Per storte intendo che e il tram si ferma in un punto la pedana non si apre mentre se si ferma un altro punto della stessa banchina più bassa la pedana si apre. Mi sono messo nel punto in cui la banchina era più alta, quindi non accessibile, ma il tranviere conosceva la fermata e si è firmato nel punto più basso in cui la pedana si apriva.

Dopo di che abbiamo preso il tram 14 e siamo andati in Duomo li ho fatto subito notare che non c’era il percorso tattile per i non vedenti. Ho fatto anche notare il semaforo in via Mazzini non era idoneo per le persone non vedenti. 

Ho fatto finta di voler prendere il tram 27, che una linea delle 11 linee tranviarie non è accessibili a Milano e chiedendo di andare in viale Ungheria. Il tranviere è stato molto gentile e mi ha detto il tram non era dotato di pedana e che avrei voluto chiedere al gabbiotto informativo di ATM in piazza Cordusio. Sono andato lì a chiedere informazioni e mi hanno detto che sarei dovuto andare in carrozzina da Duomo a San Babila e prendere la linea 73 e poi la linea 66 fino a viale Ungheria, un bel tragitto per chi ha problemi di mobilità.

Poi abbiamo preso il metrò il Duomo a Stazione Centrale con la linea M3. Arrivati alla fermata della metropolitana di Stazione Centrale ho mostrato il fantastico montascale iper-lento che è il biglietto da visita per disabili che vengono il treno a Milano per Expo.

Fino a qui tutto nella norma anche se con difficoltà ma poi è iniziato il delirio. Abbiamo avuto la pessima idea di andare a Cadorna dalla Stazione Centrale usando la linea M2. Li ATM ha dato proprio il peggio di sé. Da piazza Duca D’Aosta decidiamo di riprendere la metropolitana in Stazione Centrale e quindi di nuovo per il montascale iper-lento. Arriviamo alla M2 la prima cosa che balza all’occhio è l’assenza delle indicazioni per il servoscala. Un gentilissimo addetto al mezzanino ha detto che servoscala non funzionava per cui, per andare in Cadorna sarei dovuto tornare in Duomo prendere la linea M1 e successivamente scendere in Cadorna che è una stazione ferroviaria e di interscambio tra l’M1 e l’M2. Ma come io devo andare in Cadorna e procedo in direzione opposta? Si è così ma non è finita qui anzi rincaro la dose con i fatti accaduti oggi. Dalla Stazione Centrale prendiamo la M3 in direzione Duomo. Arrivati in Duomo vogliamo prendere la linea M1 per arrivare in Cadorna ma non è possibile perché in Cadorna si è guasta l’ascensore che porta dal treno della M1 fino al mezzanino. L’addetta del mezzanino di Duomo sconsiglia assolutamente scendere in qualsiasi altra stazione che non sia dotato di ascensore perché la mia carrozzina pesa troppo per i servoscala che ATM ha a disposizione. Quindi ci propongono di andare a Loreto usando la linea M1. La stazione di Loreto è un altro interscambio tra la linea M1 ed M2. Arrivato a Loreto dovevamo cambiare e prendere la M2. Ci guardiamo in faccia e capiamo che non abbiamo scelta, prendiamo la linea M1 da Duomo a Loreto. A Loreto la banchina della M1 è quasi a livello ma non si può di certo dire la stessa cosa per la banchina della M2 in direzione Cadorna. L’altezza tra la banchina e il treno forma un gradino enorme, così alto che 4 persone hanno tentato di portarmi. Erano il mio assistente personale (comunemente detto badante), il macchinista e due passeggeri presenti alla fermata. Arrivati finalmente a Cadorna si presenta il problema del gradino della banchina, anche in questo caso molto alto, ho dovuto basculare molto la carrozzina per evitare di ribaltarmi durante le fasi di discesa e farmi male. Ci salutiamo con uno dei due giornalisti e ci aggiorniamo più avanti per un nuovo servizio. Sono passate 2 ore e 15 minuti da quando abbiamo deciso di partire dalla Stazione Centrale fino ad arrivare arrivo a Cadorna.  Ripeto forse non è chiaro tutto il racconto. Dalla fermata della metropolitana della Stazione Centrale ad una persona normodotata prende la linea M2 e arriva in Cadorna in 5 fermate per un tempo di percorrenza di circa 10 minuti. Io che sono una persona disabile da Stazione Centrale ho dovuto prendere la M3 per Duomo, la M1 da Duomo a Loreto e la M2 per Cadorna ci metto 2 ore e 15 minuti.  Devo ammettere che i dipendenti di ATM sono molto gentili e professionali ma il servizio è uno scandalo ed assolutamente esclusivo per le persone dette normodotate. Alla disabilità in Italia non ci i pensa mai, Milano ed ATM non sono degni di essere chiamate città e servizio pubblico degni di una città Europea.

La chicca finale emersa parlando con uno dei tanti dipendenti di ATM che giustamente vuole rimanere anonimo, ha detto tutte le fermate della linea verde, ad esclusione quelle del primo tratto consegnate nel 1969, hanno il vano ascensore ma non l’impianto. Tutti i dirigenti del comune di Milano e di ATM che si sono susseguiti dal 1970 in avanti non sono riusciti ad non installare gli ascensori funzionanti sono dei geni incompresi, neanche io li comprendo.  Per chi volesse sapere la storia della linea M2 può leggere qui

http://it.wikipedia.org/wiki/Linea_M2_(metropolitana_di_Milano)#La_prima_tratta

Per tornare a casa da Cadorna ho preso a linea 50 e arrivo a casa in 15 minuti senza intoppi, credo di averne già avuti tanti oggi”