25 febbraio 2014: ATM risponde a Disabili allo scoperto

Oggi abbiamo ricevuto una mail da parte di ATM in risposta alla nostra inviata il 18 gennaio 2014 che potete leggere qui. Un primo commento nostro: finalmente una risposta degna essere tenuta in considerazione; finalmente qualcuno che cita norme e dati in modo da farsi un idea sui veri ed oggettivi problemi del trasporto milanese. Disabili allo scoperto ha ringraziato telefonicamente la dirigente di ATM e anche pubblicamente per lo spessore di questa risposta. Certamente Disabili allo scoperto rifletterà su questa risposta e farà delle proposte tenendo conto delle normative citate da questa mail da parte di ATM. Ora pubblico il testo della mail che ho ricevuto oggi:

“Gentile Signor Cardinale,

desideriamo offrire alcuni spunti di riflessione a seguito dei Suoi articoli, dove confronta le diverse tipologie di mezzi pubblici di Barcellona e Milano.

La metropolitana. A differenza della normativa spagnola, che consente la costruzione di pedane fisse sulla banchina per facilitare la salita e la discesa dei passeggeri con disabilità, quella italiana ne vieta l’installazione. Le disposizioni sono analoghe anche per il gap tra treno e banchina. Mentre a Barcellona ogni porta di accesso al treno presenta una sporgenza fissa che elimina il dislivello, in Italia esso ha già dimensioni al limite consentito dalla normativa vigente all’atto della costruzione dell’infrastruttura e tiene conto delle possibili tolleranze di posizionamento delle vetture, nonché delle tolleranze di costruzione della banchina.

Orientamento nella stessa direzione, invece,  per i mezzi di superficie: analogamente a Barcellona, infatti, anche Milano dedica un apposito spazio ai passeggeri con carrozzella che si trova in prossimità della porta centrale del mezzo. Come nella città catalana, i mezzi milanesi sono dotati di una pulsantiera ad uso del passeggero disabile in carrozzina. Ma le pedane per la salita/discesa sui bus sono di tipo manuale: questo consente da un lato di evitare i guasti a cui sono naturalmente soggette le pedane elettriche, dall’altro permette al conducente di monitorare costantemente la situazione e intervenire in caso di bisogno.

Circa le banchine di fermata di bus e tram  va considerato che banchine a regola d’arte richiedono spazi in senso trasversale dell’ordine di 3 m circa, non sempre disponibili nelle vie di Milano, specie nei casi in cui la stessa banchina presenta alla propria destra una carreggiata stradale. ATM, a cui non compete la costruzione/rifacimento delle fermate, fornisce tutto il suo supporto tecnico al Comune, responsabile invece dei lavori di ogni singola fermata.

Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare e La ringraziamo per gli spunti emersi dal confronto con una città europea del calibro di Barcellona. Questo ci aiuta a capire in che direzione è più giusto muoversi, tenendo conto delle normative vigenti e delle caratteristiche architettoniche di Milano; dall’altro lato ci impone doverosamente una riflessione sulla necessità di ottimizzare le risorse a nostra disposizione in un momento di congiuntura economica sfavorevole come quella che stiamo vivendo.

L’intenzione dell’azienda è quella di rinnovare progressivamente l’intero parco mezzi di superficie; tuttavia, come si può immaginare, la realizzazione del progetto richiede significativi tempi tecnici ed un grande impegno economico, che ATM da sola non può sostenere.

Le rinnoviamo la nostra disponibilità e La salutiamo cordialmente,

Ufficio Relazione Clienti ATM

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