No alla legge di stabilità: Accompagnamento e fondi per la non autosufficenza

Disabilo allo scoperto dice no alla Legge di Stabilità del governo Letta per i seguenti motivi.

Indennità di accompagnamento e rivalutazione

Nel disegno di Legge è presente un comma che afferma che l’Indennità di Accompagnamento dopo il sessantacinquesimo anno di età non verrà più rivalutato al costo della vita. Se venisse approvato dal Parlamento così come adesso, una persona che ha diritto a questa indennità, e vive molti anni dopo il sessantacinquesimo anno di età, si troverebbe nel giro di pochi anni ad avere un importo praticamente che non gli copre neanche  le spese per mangiare una settimana. Chiediamo al Parlamento di rimuovere questa norma.

Indennità di accompagnamento legata al reddito
Un altro comma di questa disegno di legge afferma che, se una persona anziana richiede l’indennità di accompagnamento e supera € 40.000 (o € 70.000 con il coniuge) lordi annuali non ha diritto all’indennità di accompagnamento. Ricordo che non deve passare l’idea che i supporti che si ricevono dallo Stato possano esserti valutati come redditi per accedere agli stessi servizi. In quanto persona con disabilità (o anzianità) vive in una condizione oggettiva di svantaggio. L’indennità di accompagnamento, serve a colmare in minima parte quello svantaggio tali cittadini hanno rispetto ad altri cittadini. Non è una rendita vitalizia! Se passa questa idea le persone con disabilità (o anziani) verranno considerate alla pari degli altri cittadini, non esisterà più lo svantaggio di partenza che impone al livello costituzionale allo Stato di parificarlo. Per cui la persona con disabilità (o anziana) svantaggiata sarà considerata come chi non ha un handicap dovuto dalla situazione fisica (o dall’età) e quello che si riceve dallo Stato è un di più che gli altri cittadini non hanno, un vitalizio, come se appartenessi ad una casta. Essere una persona disabile (o anziana) non è una casta e non si può rinunciare, come chi è della casta, alla propria disabilità o agli effetti dell’anzianità che portano a limitare la propria vita. Chiediamo al Parlamento di rimuovere questa norma.
Fondi per la non autosufficienza 
Tale fondo l’anno scorso era di 315 milioni di euro ed è stato abbassato a 250 milioni di euro. Questo vuol dire meno soldi al Fondo uguale meno soldi alle Regioni e meno ai Comuni. Meno soldi ai Comuni e Regioni. vengono danneggiate l’Assistenza Domiciliare Indiretta (o la vita indipendente) e tutti servizi sociali dati ai cittadini disabili. Meno soldi all’Assistenza Domiciliare Indiretta (o Vita Indipendente) vogliono dire più costi per lo Stato alle RSD (Residenze Sanitarie Per i Disabili) e RSA (Residenze Sanitarie per gli Anziani). Considerando che le RSD/RSA costano circa € 4.000 al mese di spesa sociale e circa € 3.500 di spesa sanitaria per un totale di € 7.500 euro mensili. La spesa sostenuta per gli RSD è notevolmente superiore a quella per la Assistenza Domiciliare Indiretta (Vita Indipendente) con circa € 2.500 al mese si potrebbe dare una qualità di vita superiore e dignitosa liberando risorse per altri scopi. Ci sono molti interessi di quasi tutti i partiti in Parlamento perchè i soldi delle RSD/RSA vadano a loro amici che monopolizzano questo settore. Chiediamo al Parlamento aumentare questo fondo e non ridurlo, permettendo la libertà di scelta a chi vuole restare nel prorio domicilio oppure essere ricoverato in una RSD/RSA. Chiediamo anche la blindatura di tale voce di bilancio.
Giochetto Politico sull’Isee
FISH e FAND stanno facendo pressioni sul Parlamento per modificare l’articolo 5 del decreto Salva Italia, quello che ha generato l’Isee attualmente in discussione al Governo. Forse FISH e FAND avrebbero fatto comprendere alle forze politiche in Parlamento che cancellanto tale articolo del decreto Salva Italia, non avrebbe senso l’Isee così come in bozza di regolamento. Abbiamo l’impressione noi di disabili allo scoperto che FISH e FAND potrebbero avere i numeri per raggiungere lo scopo. Occorre capire se se c’è un giochetto politico diero ovver alzando la posta in gioco, vogliono fare accettare l’Isee così come impostato a FISH e FAND per avere il disco verde da loro per colpire duramente la nostra categoria. Non abbiamo prove su questa teorina ma se fosse vera, non esiteremo a denunciatela in ogni modo (stampa, tv, radio) e in ogni luogo (da emittente o testata nazionale, fino alle locali).
Avessero il coraggio certe forze politiche di spararci un colpo in testa con una pallottola da € 1 euro saremmo più soddisfatti almeno verrebbe fuori ciò che una certa classe politica Italiana pensa della disabilità: siamo un peso.
Noi di Disabili allo Scoperto vigileremo sulla Legge di Stabilità