vita indipendente: a Milano la Convenzione ONU è carta straccia

di Pierpaolo Scabbiolo

Oggi vi racconto la mia storia di come è diminuita la mia qualità della vita nella civilissima Milano. Mi presento, sono Pierpaolo Scabbiolo ho 46 anni e sono una persona con disabilità e che ha anche molti problemi di salute.

Il comune di Milano mi ha riconosciuto tre anni fa il diritto all’Assistenza Domiciliare Indiretta (Vita Indipendente) con un contributo di 1.800€ per assistenza personale 24H. L’importo di 1.800€ mensili non mi è mai stato erogato. Mi fu erogato invece un contributo di 1.300€ gradualmente sceso a 1.000€ e poi a 800€.

Sono costretto ad usare solo cooperative perché casa mia non ha una stanza per l’assistente personale come prevede il Contratto Nazionale di Lavoro dei colf badanti. A causa delle regole restrittive del contratto nazionale di lavoro e del minore importo riconosciutomi dalla giunta del comune di Milano, mi sono dovuto accontentare di 7 ore al giorno festivi esclusi. La giunta del comune di Milano, l’assessorato alle politiche sociali, il sindaco Pisapia, riescono a comprendere che per una persona gravemente non autosufficiente 7 ore al giorno sono totalmente insufficienti? Ricordo che le cooperative costano molto di più di assumere un assistente personale fino a 30 € all’ora mentre un assistente personale costa al massimo 9 € all’ora.

Poco tempo dopo il comune ha tolto le deroghe a tutti senza preavviso per cui il contributo è sceso a 1.000€ senza obbligo di rendicontare. Da quando è calato a 1.000€ l’erogazione ha subito numerosi ritardi sino a 8 mesi, ed ora è calta ulteriormente a 800€.   Gli 800 € non consentono l’assunzione di una persona per 24 ore, oggi devo limitarmi a 5 ore al giorno mettendo la differenza di tasca mia. L’impossibilità di avere un importo idoneo per assumere una persona 24h mette a rischio la mia vita ogni giorno. Di notte sono costretto a fare le cose da solo, posso ferirmi, mettere in pericolo la mia vita. Con questa cifra potrei assumere un assistente personale part time pagandogli 500€ al mese di stipendio netto ai quali bisogna aggiungere la 13° mensilità, i contributi e il TFR.

  • Chi mi paga il sostituto mentre il mio assistente è in ferie o malattia?
  • Chi viene a lavorare per soli 500€ al mese netti?

Io mi sto dissanguando con una spesa farmaceutica, circa 1.300€ mensili per presidi fondamentali non passati dall’ASL. Se non ci fosse mio padre (che vive vicino a me) a darmi quasi tutta la sua pensione, mi sarei già ammazzato perché rifiuto l’idea di essere costretto a vivere in ospedale, in una RSA o RSD. Questi tagli alle prestazioni dell’Assistenza Domiciliare Indiretta (Vita Indipendente) di fatto ci stanno inducendo proprio a questo cupo scenario. Molti ricoverati si suicidano entro il primo mese, o si lasciano morire. Per questo ringraziamo tutti il sindaco e l’assessore alle politiche sociali della mia città che hanno attuato i tagli! Per questo tipo di politici forse sono più remunerativi altri modi di sostenere del welfare la disabilità per esempio RSA, RSD, Case Famiglia, Comunità Alloggio?

Per questi tagli ci si deve vergognare. Questa è un amministrazione che gonfia le cooperative, che taglia i trasporti, che impedisce alle persone disabili diritto Costituzionale di vivere in casa propria.

Il comune di Milano si vanta pure di essere stato il primo ad aderire alla Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili, ma se poi non seguono i fatti, cosa serve approvare la Convenzione?