ISEE: Consiglio di Stato condanna il Governo le indennità non fanno reddito

Nei giorni scorsi il Governo è uscito sconfitto perché il Consiglio di Stato ha ribadito che le tre sentenze del Tar del Lazio sull’illegittimità del Nuovo ISEE, devono essere applicate. Da ora in poi le pensioni sociali, le indennità risarcitorie e di accompagnamento non saranno mai più reddito inscrivibile nel DSU, mettendo la parla fine a questa vicenda.

Non era così difficile capirlo ma il Governo voleva fare cassa sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie riducendo così la spesa sociale degli enti locali, creando così quello che si potrebbe definire reddito disponibile (clicca qui per approfondire). Questo è stato un abuso ideato ma mai realizzato dal Governo Berlusconi, quando l’allora ministro Tremonti diceva che erano le persone con disabilità a bloccare la competitività Italiana (clicca qui per approfondire). Questa congiura è stata portata a compimento dagli ultimi Governi che sono stati rispettivamente Monti, Letta e Renzi. Visto che per la politica Italiana noi siamo i responsabili del blocco della competitività hanno deciso, con il Decreto Salva Italia del Governo Monti, di considerare le pensioni sociali, le indennità risarcitorie e di accompagnamento, e il trattamento degli enti locali – dati al fine di inclusione sociale – alla stregua di uno stipendio. Il Consiglio di Stato con questa sentenza ha ribadito che le pensioni sociali, le indennità risarcitorie e di accompagnamento, sono concesse a titolo di minorazione e come risarcimento, quindi, non possono essere computate come reddito o patrimonio. Purtroppo per noi disabili, non ci si può licenziare dalla disabilità come ci si può licenziare dal lavoro, qualcuno di voi ci provi se ci riesce!

Alcune persone con disabilità e le loro famiglie in questi due anni e mezzo circa, con questa questione si sono visti depredare il loro tenore di vita, impoverendo ulteriormente, perché inserendo le indennità all’interno del ISEE il reddito computato è aumentato esponenzialmente, per contro gli enti locali non hanno ritoccato al rialzo le soglie per l’accesso alle prestazioni socio sanitarie (salvo qualche eccezione). La conseguenza è che le persone con disabilità e le loro famiglie si sono dovute sobbarcare le spese dell’assistenza (es. progetti di vita indipendente, trasporto per le persone disabili, interventi di assistenza domiciliare diretta ed indiretta ecc. ecc.).

Le persone disabili e le loro famiglie più indigenti hanno avuto un doppio danno, infatti con questo Nuovo Isee hanno perso il diritto anche dei bonus o degli sconti (es. sconti su energia elettrica ed per affitti agevolat ecc. ecc.)

Ci ripagherà le persone con disabilità e le loro famiglie che in questi anni ci sono voluti sobbarcare queste spese? Il ministro Poletti ha detto che non ci saranno risarcimenti (clicca qui per approfondire). Questa è l’equità del governo? Io direi che i responsabili che hanno ignorato le tre sentenze del TAR del Lazio dovrebbero pagare i risarcimenti per tutti i danni che le persone disabili e le loro famiglie in questi anni si sono dovuti sobbarcare.  Sicuramente ci saranno ricorsi e contenziosi ulteriori per risanare il danno fatto dal Governo in questi due anni e mezzo circa. Il blog disabili allo scoperto continuerà a seguire la vicenda dell’Isee e anche le storie di chi in questi anni ha avuto danni attraverso questo Isee, e dove nei palazzi Romani è stato ignorato il diritto Costituzionale sancito dall’art. 3 e 32.

Auspichiamo che ci sia più equità sociale verso i cittadini disabili e le loro famiglie, ci auguriamo venga presto riscritto il regolamento dell’Isee facendo si che il reddito sia ben fotografato.

Oltre ad uscire sconfitto il Governo, sono uscite sconfitte alcune delle grandi associazioni disabili, che si sono sedute al tavolo delle trattative con il Governo, rendendosi complici di questa azione iniqua. Non ci voleva un gran giurista per dire che si stava perpetrando un abuso, in quanto le indennità sono da sempre concesse a titolo di minorazione e a parziale risarcimento per le persone con disabilità. A queste associazioni, io personalmente, concedo un voto di 3 su 10, perché non sono riuscite a difendere nessuna delle perone che indegnamente rappresentano.

Vincitori legittimi di questa battaglia sono solo le persone con disabilità e delle loro famiglie che hanno organizzato una class action attraverso i social contro il Governo, e a loro come voto conferisco un 10 e lode con tanto di bacio accademico.