PIANO NON AUTOSUFFICIENTI : SENZA RETE NON C’E’ FUTURO

di Michele Lastilla

Nel mio post precedente ho riferito sul costante contatto ancora in corso tra il nostro Movimento Disabili e la sottosegretaria Biondelli perchè vogliamo risposte precise non scritte in politichese. Ora mi rivolgo a tutti gli amici con disabilità e alle famiglie convinte che la loro battaglia non può essere slegata da quella delle persone con disabilità, superando ogni forma di corporativismo.

Il nostro Movimento è organizzazione di lotta per il rispetto della Convenzione dell’ONU, per il rispetto delle leggi e della legalità, per i diritti che devono essere esigibili e uguali per tutti su tutto il territorio nazionale e per prestazioni e servizi in risposta ai bisogni collegati alla disabilità.

Per questo soprattutto si batte il nostro Movimento, sin dal 2008 senza fare sconti a nessuna forza politica. come dimostra la sua storia. Fondamentali obbiettivi per noi sono la tutela dei diritti e i bisogni delle persone con disabilità, oggi mortificati e negati.

Molti sono coloro che, approfittando della crisi economica, stanno tentando di riscrivere il welfare della disabilità in una visione che comprime diritti e bisogni mirando a ottenere posizioni di privilegio a danno della generalità dei disabili. Costoro si muovono su binari paralleli .Da un lato, Governo, forze politiche e associazioni mirano a distruggere il carattere pubblico dei servizi sociali, trasferendo tutto ai privati. Parallelamente a questo mirano le lobby associative della disabilità, le assicurazioni, le fondazioni e forze del terzo settore.

Questa strada l’aveva già indicata la Fornero. In modo subdolo tutti costoro stanno demolendo il vecchio “welfare” col pretesto che esso non esisteva o che era fortemente lacunoso per riscriverne uno a forte impronta privata. La disabilità entra quasi del tutto in una logica di mercato con tutte le regole che il mercato impone: risposte minime ai bisogni in una logica di quasi esclusivo contenimento della spesa, prestazioni ridotte spalmando operatori su più persone nell’arco della giornata riducendo il rapporto umano fra operatore e disabile.

In questi giorni, qualcuno si è spinto anche a proporre “il cosiddetto welfare di comunità” d’epoca preesindacale di mutuo soccorso da parte delle famiglie che si aiutino a vicenda, supportate magari da interventi di opere pie. Una formula mista di autoaiuto da affiancare a interventi di banche, fondazioni, assicurazioni e associazioni del volontariato e dei disabili. In questo modo il rischio è di essere rigettati alla seconda metà dell’Ottocento in un’epoca in cui non esistevano vere e proprie organizzazioni di tutela.

E’ urgente una forte azione di vigilanza da parte nostra, anche perchè accanto a questi tentativi ci sono azioni di divisione dei disabili da parte di gruppetti che con assurde azioni intimidatrici ottengono dal governo e dalle forze politiche veri e propri privilegi che sono vere manifestazioni di iniquità e discriminazione con la determinante complicità delle federazioni delle associazioni dei disabili che se li trascinano con il miracoloso effetto di ridurne la bellicosità e la litigiosità preesistenti.

Non a caso da blasonati consulenti della disabilità si odono parole mai sentite fino a qualche anno fa che sono vere e proprie dichiarazioni di suddivisione dei disabili gravi.

Ormai per loro esistono: disabili gravi e gravissimi, inserendo fra a questi anche coloro che appartengono quasi esclusivamente al servizio sanitario.

Siamo ormai a un pericoloso, colpevole e subdolo concetto di non autosufficienza per giustificare riserve di quote delle esigue risorse che devono invece essere di tutti.

La verità per noi è, invece, che le risorse devono servire per rispondere ai bisogni di tutti i disabili gravi, senza riserve per alcuni perchè non è in questo modo che si garantiscono risposte adeguate ai bisogni. Con quella logica si giustificherà la affermazione che oggi viene ripetuta come un ritornello da parte degli enti locali: non abbiamo risorse per voi perchè la vostra fetta di torta è troppo piccola e voi siete tanti. L’altra fetta di torta è intoccabile perchè appartiene ad altro gruppo di disabili.

Alla luce di quanto detto, ritengo che esiste una sola risposta: la rete dei disabili.

Cari amici non serve più scrivere in fb documenti, riportare analisi e scritti per spiegare quanto sta accadendo. Non abbiamo nulla da comprendere perchè è tutto chiaro ormai. L’unica cosa da fare è scendere in lotta e lavorare per la rete dei disabili italiani.

Il nostro Movimento Disabili, come detto è organizzazione di lotta.

Aderite e lottate con noi, voi che ci state, non vi è altro da fare. Non servono dichiarazioni di dissenso, non servono solo parole, non servono dichiarazioni di intenti, non servono chat su fb. Non servono perchè è solo sfogo e fumo. Serve la lotta che è ormai anche ricorso alle vie giudiziarie, come dimostrano le ultime vicende italiane.

Aderite al Movimento Disabili compilando l’apposito modulo di adesione che va richiesto a: lastillamichele@alice.it

I DIRITTI DEI DISABILI VALGONO PIU’ DEL RIGORE DEI CONTI E DEL PATTO DI STABILITA’

MOVIMENTO DISABILI CF 93363130720 CELL. 3343819705 e-mail lastillamichele@alice.it