ATM: un breve viaggio di un disabile diventa lungo come quello di Caronte

Il giorno 23 giugno 2014 verso le 17:20del pomeriggio mi è accaduto questo episodio.

Alle 15:30 telefono ad ATM e prenoto il servizio di assistenza per entrare nel vagone della metropolitana con la pedana pieghevole. Infatti a Milano in molte stazioni della metropolitana si forma un gradino tra la banchina e il treno. Nel corso della telefonata fisso l’orario alle ore 18:10 alla fermata di Assago fino a Famagosta. Mi danno l’ok e annullo la corsa del pulmino che dal lavoro avrebbe portato a casa.

Alle 17:25 mi chiama un addetto di ATM dicendomi che l’ascensore di Famagosta è guasto mi propone Romolo ma poi li c’è il servoscala che non regge il peso delle carrozzine elettriche come la mia e poi la banchina del filobus 90 non è accessibile e spesso neanche il filobus stesso. Rifiuto e decido di tornare a casa con il 321 che è un autobus extraurbano accessibile solo che al posto di metterci 5/10 minuti con la metropolitana ci mette un ora.  Da notare io stacco dal lavoro alle 18:00 potevamo sia verificare prima in fase di prenotazione che non dirmelo a ridosso dell’appuntamento.

Questo è una grave mancanza del passaggio d’informazioni da parte di ATM se continuano a fare così facciamo delle magre figure per Expo e non va bene assolutamente.

Tempo fa ho scritto al presidente di ATM, Bruno Rota (potete leggere la sua risposta qui e qui), dicendo un po’ di cose tra cui sollecitavo loro di finire la sperimentazione delle pedane (come potete leggere nella mia email inviata a lui qui) per entrare nel vagone e di renderle operative.

Tra parentesi mi ha scritto che sono cose puntuali che accadono a me. Come no? E io sono babbo Natale. Dovrebbe vergognarsi di fare certe affermazioni come quelle contenute in quella lettera. Tutti i disabili che io conosco si lamentano di ATM, puntuale solo a me? Mi ha preso in giro? Certo, allora invito il presidente ROTA a fare con me un giro in carrozzina elettrica usando i mezzi della sulla sua immaginaria ATM che puntualmente si troverà deluso, arrabbiato, amareggiato esattamente come il sottoscritto.

Ma ritorno sul servizio delle pedane. Dovrebbe subito terminare la sperimentazione e rendere operative le pedane avrebbe modo di testare ora subito oggi adesso, prima di Expo se l’idea di ATM (che di seguito descrivo) è valida o no.

L’idea di ATM è quella di lasciare tali pedane all’uomo del mezzanino ma di darle al macchinista. Rota ha affermato che l’anno precedente hanno trasportato 250 persone.

Io mi chiedo come si fa ad essere così miopi e illustro il perché di questa affermazione e faccio anche un analisi sull’episodio di oggi

1) i disabili trasportati sulla metropolitana durante Expo con il servizio delle pedane non saranno 250 in un anno ma probabilmente 250 alla settimana se non 250 al giorno.

2) oggi il trasporto con le pedane è su prenotazione, per altro non efficiente come quella di oggi, e vale dalle 7:30 alle 19:30 e chi vuole usare la metro in altri orari, che fa? Non usa la metropolitana?

3) se dovesse essere applicata l’idea di ATM si rischia di lasciare sguarnito per tanto tempo il mezzanino fino la persona disabile non è salita. Ovvero aspettare anche 10 minuti il treno. Chi sorveglia la stazione? I sistemi di sicurezza? Chi aziona i servoscala? Chi vede se qualcuno è rimasto in ascensore? E se ci sono due persone disabili che devono scendere da treni che procedono da direzioni opposte come fa l’uomo del mezzanino a fare scendere entrambi? Ha per caso il dono dell’ubiquità? Non mi pare e come si risolve questa situazione? A mio avviso lasciando la pedana al macchinista.

4) ATM non deve pensare di risolvere il problemi di Claudio Cardinale o di Tizio o di Caio ma deve garantire l’accessibilità dei loro impianti a TUTTI I DISABILI CHE NE FANNO RICHIESTA, compatibilmente con l’accessibilità del mezzo. Viceversa sarà un fallimento Expo per i disabili con sputtanamento mondiale. Quindi non deve prendere sotto gamba come ha fatto oggi i cittadini milanesi disabili. Spesso mi sono sentito preso in giro dal fatto che dalle mie segnalazioni non è migliorato nulla. I conducenti, invece, sono a contatto con il pubblico e professionalmente sono eccezionali ma che i dirigenti fanno orecchi da mercante.

5) ATM deve passare informazioni attendibili, precise e in tempo reale.

6) La manutenzione degli ascensori deve essere pronta ed efficace e non a babbo morto

Un saluto e ora vado e buona notte, grazie ATM che allieti le mie giornate con i tuoi puntuali disservizi